venerdì 17 gennaio 2025

La Canzone del Biscottino 🎵

Biscottino, il re delle mazzette

Biscottino non era un semplice dipendente comunale. Era un'istituzione, un mito vivente, almeno per quanto riguardava la sua capacità di far sparire i documenti e di far apparire autorizzazioni in tempi record. Il tutto, naturalmente, a un prezzo. Biscottino era un maestro della corruzione, un vero e proprio re delle mazzette.

La sua fama lo precedeva. Chiunque avesse bisogno di un permesso a tempo di record sapeva a chi rivolgersi. Biscottino aveva una scrivania traboccante di pratiche, ma sapeva sempre dove trovare quella giusta, e in men che non si dica la pratica scompariva nel nulla, per poi riapparire magicamente firmata e timbrata. Il tutto, naturalmente, a un prezzo.

Biscottino era un uomo dalle abitudini semplici. Amava il cibo, soprattutto i dolci, e i soldi, soprattutto quelli facili. Aveva una pancia che sembrava un palloncino gonfiato, e una risata grassa che faceva tremare i vetri. Si diceva che avesse nascosto un tesoro di mazzette sotto il suo materasso, ma nessuno l'aveva mai visto.

Un giorno, un giovane e ambizioso imprenditore, desideroso di costruire un grattacielo proprio nel centro storico della città, si rivolse a Biscottino. Il permesso era praticamente impossibile da ottenere, ma l'imprenditore era disposto a pagare qualsiasi prezzo. Biscottino, con un sorriso che gli illuminava il viso, accettò la proposta.

La notte stessa, Biscottino si recò in municipio, con una borsa piena di contanti. Si intrufolò nell'ufficio del sindaco, eludendo le telecamere di sorveglianza (che, a quanto pare, non erano proprio all'ultimo grido), e nascose il denaro in un cassetto segreto. La mattina dopo, il permesso era pronto.

Ma l'imprenditore non era l'unico a volersi avvalere dei servizi di Biscottino. C'erano costruttori edili, commercianti senza scrupoli, e persino qualche politico corrotto che si rivolgeva a lui per far passare i propri affari. Biscottino era diventato così potente che sembrava intoccabile.

Tuttavia, come ogni storia che si rispetti, anche quella di Biscottino doveva avere un finale. Un giorno, un giovane giornalista, stanco della corruzione che imperversava in città, decise di indagare su Biscottino. Dopo mesi di appostamenti e intercettazioni, riuscì a raccogliere abbastanza prove per incastrarlo.

Quando la polizia fece irruzione nel suo ufficio, Biscottino rimase di stucco. La sua carriera era finita, la sua reputazione distrutta. E la sua pancia, per la prima volta in molti anni, sembrava un po' meno gonfia.


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