Certo, ecco una storia dove i personaggi di Fortnite incontrano i calciatori del Napoli per una partita di calcio un po' speciale:
Il sole splendeva caldo sul prato verde di un campo da calcio un po' fuori Napoli. Da un lato, coloratissimi e agguerriti, si scaldavano i personaggi di Fortnite: Jonesy sgambettava con la sua fidata piccozza appoggiata a terra, Peely faceva palleggi improbabili con la sua forma allungata, e Brite Bomber saltellava energicamente. Dall'altro lato, con la loro inconfondibile divisa azzurra, i giocatori del Napoli si scambiavano sorrisi e passaggi precisi. C'era Kvaratskhelia, con la sua agilità felina, Osimhen, pronto a scattare, e capitan Di Lorenzo che coordinava i suoi compagni con un'occhiata.
L'incontro era nato da una di quelle strane anomalie che a volte scuotono l'isola di Fortnite, aprendo un portale inaspettato verso un'altra realtà. Questa volta, il portale aveva depositato i nostri eroi proprio ai margini del campo d'allenamento del Napoli. Inizialmente c'era stata un po' di sorpresa e qualche scetticismo, ma la curiosità e la passione per il gioco avevano presto preso il sopravvento.
"Allora, ragazzi di Fortnite," esordì Osimhen con un largo sorriso, "siete pronti a farvi un po' di corsa vera, senza tempeste che si restringono?"
Jonesy si aggiustò la fascia sulla fronte. "Siamo pronti a tutto! Abbiamo combattuto orde di zombi e vinto Battle Royale. Un po' di calcio non ci spaventa!"
Peely rotolò verso il pallone. "Soprattutto se posso usare la mia scivolata speciale!"
Di Lorenzo rise. "Qui le scivolate sono un po' diverse, amico banana. Ma fate pure come foste a casa vostra."
L'arbitro, un signore un po' anziano che all'inizio aveva creduto di avere le traveggole, fischiò l'inizio della partita.
La partita fu un misto esilarante di stili. I giocatori del Napoli facevano girare la palla con tocchi di prima, mostrando la loro tecnica sopraffina. Kvaratskhelia dribblava con la sua solita eleganza, lasciandosi alle spalle Jonesy sbalordito. Osimhen scattava come un fulmine, mettendo alla prova le capacità di salto di Brite Bomber, che tentava intercettazioni aeree un po' azzardate.
I personaggi di Fortnite, dal canto loro, compensavano la mancanza di tecnica calcistica con la loro imprevedibilità e la loro energia inesauribile. Peely, sorprendentemente agile nonostante la sua forma, sgusciava tra i difensori. Jonesy correva instancabilmente, cercando di recuperare ogni pallone. E quando Brite Bomber riusciva a impossessarsi della sfera, la sua mira, affinata da mille battaglie a distanza, si rivelava sorprendentemente precisa nei passaggi.
Ci furono momenti comici, come quando Peely, nel tentativo di un dribbling, perse letteralmente dei pezzi di sé, lasciando i giocatori del Napoli a chiedersi se fosse il caso di chiamare un'ambulanza di banane. O quando Jonesy, abituato a costruire ripari in un batter d'occhio, cercò istintivamente di piazzare un muro di mattoni immaginari davanti alla porta.
Nonostante le differenze, lo spirito del gioco unì le due squadre. Ci furono applausi per un bel dribbling di Kvaratskhelia, risate per una scivolata maldestra di Peely, e incoraggiamenti reciproci.
Alla fine, dopo un'ora di gioco divertente e caotico, l'arbitro fischiò la fine. Il risultato era l'ultima cosa che contava. I giocatori del Napoli si strinsero la mano con i personaggi di Fortnite, scambiandosi sorrisi e qualche battuta.
"Siete stati tosti, ragazzi," ammise Osimhen, asciugandosi la fronte. "Molto più imprevedibili di quanto sembraste all'inizio."
"Anche voi non siete male con questa... 'palla rotonda'," rispose Jonesy, un po' affaticato ma sorridente.
Mentre il portale che li aveva condotti lì iniziava a incresparsi, pronto a riportarli sull'isola, Peely diede un ultimo buffetto amichevole al pallone.
"Dovremmo rifarlo un'altra volta! Magari con qualche Lama piena di kit medici a bordo campo!" esclamò.
I giocatori del Napoli risero, salutando i loro insoliti avversari mentre scomparivano nel vortice luminoso. Era stata una partita indimenticabile, un incontro tra due mondi uniti dalla semplice gioia di giocare a calcio.
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