lunedì 28 aprile 2025

Roblox: Squid Game - Il mistero di Disney1068 🦑

Il messaggio privato su Twitch fece sobbalzare Luca, in arte Giocherellone, dalla sua fidata sedia ergonomica. Un’ombra stilizzata di un ombrello e un testo laconico: “Sei invitato a giocare. Domani alle 8:00. Posizione allegata.” Nessun mittente, solo un vago senso di inquietudine che si mescolava all’eccitazione per il mistero. “Ma che diavolo…?” mormorò, rigirandosi il pizzetto.

La sera prima, durante una delle sue leggendarie dirette notturne, aveva scherzato con la chat sull’esistenza di una versione reale di Squid Game, un’iperbole per intrattenere i suoi fedeli “nugget”. Non si aspettava certo un invito così… letterale.

La mattina seguente, un furgone nero anonimo lo prelevò da casa. Con sua sorpresa, non era solo. Seduto accanto a lui, con un’espressione che oscillava tra il terrore e la curiosità, c’era un volto familiare: quello di Disney1068, un altro assiduo frequentatore della community di Giocherellone, con cui spesso aveva scambiato messaggi e giocato in party privati. Di lui conosceva solo il nickname. “Disney! Ma che sta succedendo? Dove ci portano?” chiese Luca, un sorriso nervoso che gli increspava gli angoli della bocca. L’altro ragazzo strinse le labbra, scuotendo la testa. “Non ne ho idea, Giocherellone. Ho ricevuto lo stesso messaggio…”

Si ritrovarono catapultati in un universo surreale, un’esplosione di colori pastello e scenografie infantili distorte, sorvegliati da figure inquietanti in tute rosa shocking e maschere con simboli geometrici. La voce metallica che risuonò nell’aria, annunciando le regole del primo gioco – “Un, due, tre, stella!” – fece calare un silenzio denso di terrore. La gigantesca bambola robotica con i suoi occhi di vetro incuteva un timore primordiale.

Luca, abituato a schivare headshot virtuali con riflessi fulminei, si concentrò sulla schiena del concorrente davanti, imitando i suoi movimenti cauti. Disney1068, sorprendentemente agile per uno che passava ore dietro a un nickname, si muoveva con una concentrazione inaspettata. Videro i primi concorrenti cadere, colpiti da scariche elettriche che saturavano l’aria di un odore acre di bruciato. Superarono la prima prova per un soffio, un sospiro collettivo di sollievo misto a crescente angoscia aleggiava nel bizzarro parco giochi.

La seconda prova, il “Pentathlon a sei gambe”, fu un delirio di coordinazione e goffaggine. Legati a coppie per le caviglie, i concorrenti dovevano superare un percorso ad ostacoli improbabile. Luca e Disney1068, pur non conoscendosi nella vita reale, trovarono un’inaspettata sintonia, un’eco delle loro sessioni di gioco online. Tra risate nervose, inciampi rovinosi e qualche spintone subito dagli avversari, riuscirono a trascinarsi fino al traguardo, esausti ma incredibilmente ancora “in gioco”.

Le prove successive furono un crescendo di tensione e brutalità. Luca, con il suo umorismo tagliente, cercava di stemperare l’atmosfera, ma anche lui sentiva il peso opprimente della posta in palio. Disney1068, solitamente più taciturno, si rivelò sorprendentemente tenace, supportando Luca nei momenti di sconforto con brevi cenni e sguardi carichi di significato.

Arrivarono alla prova finale, il famigerato “Gioco del Calamaro”. L’arena disegnata sulla sabbia sembrava un ricordo distorto di un’infanzia lontana. Luca e Disney1068 si ritrovarono l’uno contro l’altro, un’eventualità che entrambi avevano sperato di evitare.

“Non posso farti questo, Giocherellone…” sussurrò Disney1068, il cui vero nome rimaneva ancora un mistero per Luca.

Luca lo guardò negli occhi, la sua solita ironia era scomparsa, sostituita da una determinazione seria. “Invece sì, Disney. Ma non come loro si aspettano.”

Si strinsero la mano, un patto silenzioso stretto tra pixel e un’inaspettata alleanza nella vita reale. Durante il gioco cruento, invece di affrontarsi frontalmente, iniziarono a coordinare i loro movimenti in modo inaspettato. Sfruttando la loro intesa, disorientarono l’ultimo “soldato” rimasto, lo spinsero fuori dal tracciato e si abbracciarono, esausti e increduli.

Le luci si spensero. Una voce metallica annunciò con un tono piatto: “I giocatori… hanno vinto.”

Vennero riportati a casa nel silenzio surreale del furgone. Nessun premio in denaro, solo la consapevolezza di essere sopravvissuti a un incubo condiviso.

La sera successiva, Luca accese la sua webcam. La chat impazzì al suo ritorno. Accanto a lui, visibilmente scosso ma vivo, c’era Disney1068. Raccontarono la loro storia, senza filtri, senza censure, le voci ancora tremanti a tratti. La live divenne virale in poche ore, un racconto crudo e scioccante di un’esperienza che aveva superato ogni loro più folle immaginazione. Giocherellone e Disney1068 non avevano vinto il gioco nel modo convenzionale, ma avevano vinto la loro libertà, portando con sé un legame inaspettato forgiato nell’orrore e una storia che avrebbe cambiato per sempre il loro modo di vedere il mondo… e le loro live. Il vero nome di Disney1068 rimase un segreto condiviso, un ultimo frammento di quel folle gioco.

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