Sergio Kappa, un ragazzo con una passione smodata per i videogiochi e una curiosità insaziabile per l'ignoto, si ritrovò improvvisamente avvolto da una luce accecante. Un istante prima era seduto alla sua scrivania, intento a esplorare le profondità di una caverna in Minecraft; l'istante dopo, l'aria profumava di terra umida e il sole picchiava caldo sulla sua pelle.
Aprì gli occhi, disorientato. Non si trovava più nella sua stanza, ma in un paesaggio stranamente familiare eppure completamente nuovo. Alberi squadrati si ergevano verso un cielo azzurro a blocchi, e il terreno sotto i suoi piedi era un mosaico di cubi verdi e marroni. Un gallina, dalla forma inconfondibilmente poligonale, lo osservava con un'espressione stranamente inespressiva.
Sergio si alzò di scatto, il cuore che gli batteva forte nel petto. Si guardò intorno, incredulo. Era davvero lì? Nel mondo di Minecraft?
Inizialmente il panico tentò di sopraffarlo, ma la sua mente da videogiocatore prese il sopravvento. "Ok, Sergio," si disse, cercando di mantenere la calma. "Se questo è davvero Minecraft, allora conosco le regole."
Il suo primo istinto fu quello di trovare del legno. Si avvicinò a un albero di betulla e, con un misto di eccitazione e apprensione, iniziò a colpirlo con il pugno. Il blocco si ruppe con un suono soddisfacente, e un piccolo cubo di legno fluttuò verso di lui. La sensazione era stranamente tattile, quasi reale.
Mentre raccoglieva altri blocchi di legno, Sergio si rese conto che il suo corpo si sentiva diverso. Più forte, più agile. Anche la sua vista sembrava più acuta, capace di distinguere dettagli lontani con facilità.
Con il legno raccolto, si mise a costruire un banco da lavoro, seguendo alla lettera i passaggi che aveva eseguito innumerevoli volte sullo schermo del suo computer. Il familiare menu di crafting apparve nella sua mente, intuitivo e chiaro.
La notte calò rapidamente, tingendo il cielo di sfumature arancioni e viola a blocchi. Sergio, memore dei pericoli che si celavano nell'oscurità, si affrettò a costruire un piccolo rifugio di legno. Si sentiva incredibilmente vulnerabile, ma allo stesso tempo una scarica di adrenalina lo percorreva. Questa non era più una simulazione; era la sua nuova realtà.
I primi giorni furono una lotta per la sopravvivenza. Imparò a cacciare maiali e mucche quadrate per il cibo, a estrarre pietra per costruire strumenti più resistenti e a difendersi dagli scheletri e dagli zombie che emergevano al calar della notte. Ogni successo, dalla costruzione di un forno alla scoperta di un giacimento di ferro, gli dava una profonda soddisfazione.
Sergio esplorò il nuovo mondo con curiosità. Si avventurò in foreste lussureggianti, scalò montagne scoscese e nuotò in laghi cristallini. Ogni bioma era una meraviglia da scoprire, pieno di creature uniche e risorse preziose.
Con il tempo, Sergio non solo sopravvisse, ma prosperò. Costruì una casa accogliente con un orto rigoglioso e una fornace sempre accesa. Intagliò la pietra per creare statue e decorazioni, portando un po' del suo vecchio mondo in questa nuova esistenza a blocchi.
Non dimenticò mai la sua vita precedente, ma giorno dopo giorno, si sentiva sempre più parte di questo mondo. Aveva imparato a rispettare le sue regole, a sfruttare le sue risorse e a difendersi dai suoi pericoli. Sergio Kappa, il ragazzo venuto da un altro mondo, era diventato un abitante di Minecraft.
A volte, seduto al tramonto ad ammirare il paesaggio cubettoso, si chiedeva se un giorno sarebbe tornato a casa. Ma per il momento, si sentiva stranamente in pace. Aveva trovato un nuovo scopo, una nuova sfida e, inaspettatamente, una nuova casa in un mondo fatto di blocchi. La sua avventura era appena iniziata.