Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, in arte Totò, nato a Napoli il 15 febbraio 1898 con il segno dell'Acquario in Terza Decade, e morto a Roma il 15 aprile del 1967 all'età di 69 anni, è stato un attore, comico, commediografo, paroliere, sceneggiatore e filantropo italiano.
Quello che molti non sanno di questo straordinario uomo, è che fu anche poeta.
In merito a questo, oggi, mi permetto di riportarvi alcune delle sue opere che maggiormente mi hanno colpito:
Metal Slug Tactics è lo stratagico a turni con la maggior
parte dei personaggi, principali e secondari, della famosa saga di sparatutto,
con elementi di piattaforme, della SNK, il cui ultimo episodio il è 7 uscito
nel 2009.
Realizzato con uno stile unico, con grafica isometrica
bidimensionale, ricchissima di animazioni, sprites dei boss del gioco enormi,
come nel titolo originale, e colori nonché dettagli, presentando anche
centinaia di animazioni, anche totalmente inutili ai fini del gioco vero e
proprio, che rendono il prodotto altamente simpatico e da ammirare tra una
mossa e l’altra.
Tutte le fasi di gioco, da quelle manageriali fino a quelle
strateghe in campo sono accompagnate da una colonna sonora d’eccezione, rappresenta
il “must have” dell’amante della saga che, però, voglia avere un approccio
tattico, più riflessivo, ai combattimenti.
L’aspetto audio, con forte presenza dello strumento chitarra
e batteria dal tono retro, è curato da Tee Lopes, già autore di titolo come
Streets of Rage 4, Sonic Mania e TMNT: Shredder’s Revenge.
Ci troviamo, come sempre, al comando del gruppo d’elitè
dell’esercito denominato dei Peregrine Falcons, che oltre a dovere annientare
agguerriti invasori, dovrà anche liberare degli ostaggi presenti nelle mappe di
gioco.
Tutti i membri del team che potremmo utilizzare sono ben
nove, ognuno con ben quattro equipaggiamenti sbloccabili e le loro particolari
caratteristiche, ma solo tre di questi potranno scendere in battaglia per
volta.
Tra questi c’è il famoso Marco, leader della squadra, capace
di gestire il lavoro degli altri sottoposti, specializzato in attacchi
sincronizzati ed a distanza.
C’è poi Trevor, davvero notevole negli attacchi normali a
distanza, altamente offensivo e con una mosse speciale che sopperisce alla sua
scarsità nel combattimento corpo a corpo.
Fio, invece, si presenta come un personaggio di supporto,
capace di ampliare il movimento dei membri della sua squadra e di curarli.
Questa varietà di personaggi, in base alla missione da dover
completare nel migliore dei modi, permette di creare teams di gioco altamente
bilanciati e coordinati nei quali anche l’ambiente di gioco è interattivo tanto
che, al salire del fattore “adrenalina” del personaggi, anche quelli più goffi
e lenti, potranno scavalcare o saltare su casse, muri o quant’altro.
La giocabilità del prodotto, pur essendo questo un titolo
tattico a turni, è garantita dalla breve durata delle sessioni di gioco che
permettono, rispetto ai classici del genere come XCOM, Tactics Ogre, Final
Fantasy Tactics, ecc. partita veloci e non, addirittura, di giornate tanto da
durare, al massimo 4-5 turni.
Ogni missione può avere uno o più dei seguenti scopi sia
primari, senza i quali non potremmo completare la mappa di gioco, che
secondari, che aggiungeranno benefici se raggiunti: l’annientare tutti i
nemici, solo alcuni, salvare degli ostaggi, eliminare un mezzo meccanizzato,
sopravvivere per un certo numero di turni, raggiungere una determinata zona
della mappa, scortare un personaggio non giocante, vincere in un determinato
numero di turni oppure subire un determinati quantitativo di danni massimo.
A fine missione, in base a come ci saremo comportati e cosa
avremo recuperato, potremmo spendere, nell’apposito negozio, i denari acquisiti
in potenziamenti sia attivi che passivi, arrivando anche a poter resuscitare un
compagno caduto in battaglia.
La mappa generale di gioco, poi, è un’altra trovata geniale,
infatti, potremmo arrivare al boss della zona anche non completando tutte le
zone in quanto questo, dopo un certo numero di missioni, apparirà come per
magia e dovrà, per forza, da noi essere affrontato un come accadeva in Super
Mario Bros. 3 per Nintendo NES e nel suo remake per Super Nintendo.
Il titolo è anche ricco di segreti di ogni tipo come
missioni, armi e letali boss nascosti che si sbloccheranno in determinate
modalità.
In conclusione, Metal Slug Tactics è il giusto prodotto per
tutti gli amanti di Metal Slug della SNK desiderosi di vedere, su di un piano
maggiormente strategico e riflessivo, il loro prodotto run-and-gun.
Le origini della serie sportiva pugilistica Nintendo,
chiamata “Punch-Out!!”, parte dalle sale giochi, presentandosi, nel 1984, in
esse anche con un cabinato di lusso dotato di ben due monitors.
La versione per Nintendo NES, invece, è un episodio,
totalmente pensato per il mercato casalingo che, grazie all’intuito dei
dirigenti dell’azienda di Kyoto, cavalca il successo del pugile degli anni ’80-’90
ovvero del celebre, non solo per lo sport, Mike Tyson.
In questa versione “da casa” la Nintendo ci mette, infatti,
nei panni di un giovane 18enne, chiamato Little Mac che, desideroso di
diventare il campione dei pesi massimi, dovrà battere Mike Tyson lungo tutta
una tortuosa carriera, sconfiggendo temibili avversari provenienti da tutto il
mondo venendo allenato da Doc Louis.
Ad arbitrare i match, invece, c’è, addirittura, Super Mario!
Rispetto ai videogiochi arcade di Punch-Out!!, che si
distinguevano anche per l’immagine semi-trasparente in wireframe del protagonista,
qui, Little Mac, il giovane 18enne piccolo di statura, è disegnato in maniera
normale.
Maggiore enfasi è data ai personaggi, sia per cercare di
mantenere la fedeltà grafica allora loro controparte arcade, sia per indicare,
a mio parere, la possenza degli antagonisti rispetto alla debolezza fisica del
protagonista che, però, grazie alla tecnica, potrà vincere il campionato del
mondo dei pesi massimi primeggiando come fece Davide contro Golia nei miti ebraici.
Per fare questo, i pulsanti del controller del NES sono utilizzati
per sferrare ben quattro tipi di attacchi normali, da entrambe le braccia,
ovvero al corpo ed al viso nonché uno speciale con il tasto START, quest’ultimo
disponibile solo se presente una o più stelle.
Tali stelle, però, non vengono rilasciate autonomamente ma
verranno donate al protagonista solo se questo colpirà, nel giusto momento, l’avversario
ovvero quando quest’ultimo lampeggerà tutto prima di sferrare un suo attacco.
La difesa di Little Mac, invece, è costituita dalle schivate
e da una parata superiore che, per ogni colpo bloccato, dovrà essere
ripristinata ripremendo la croce direzionale verso il basso.
Un’altra caratteristica del videogioco è l’indicatore di
fatica che diminuirà ogni qual volta sferreremo un attacco o ne subiremo uno.
Nel momento in cui questo si azzererà, però, potremmo solo parare o schivare i colpi
e non attaccare fino a quando lo stesso indicatore non si sarà di nuovo
riempito.
Se dovessimo cadere al tappeto, poi, dovremmo premere velocissimamente i tasti per rialzarci, cosa che si renderà ancora più difficile se avremo ricevuto molti danni in maniera rapida.
Ogni incontro ha poi una durata massima di tre round, ognuno
composto da massimo tre minuti di gioco.
A differenza del seguito, per console, per Super Nintendo, ovvero Super
Punch-Out!! e dei titoli arcade, Punch-Out!! per NES porta ad una valutazione
virtuale, basata sulle prestazioni di gioco durante la partita per dichiarare
il vincitore se entrambi i contendenti sono arrivati alla fine del terzo round
in piedi e non ad una perdita diretta dell’incontro come avveniva nelle, precedenti
citate, versioni del titolo.
Durante la pausa tra i rounds, potremmo, poi, ricevere
ottimi consigli dal nostro allenatore, Doc Louis, frasi odi ogni tipo dal
nostro avversario e premere, continuamente, il tasto SELECT sul joypad per
ripristinare la nostra energia.
Punch-Out!! per NES è diviso in circuiti, ognuno di questi
con tre avversari.
Tra un circuito ed un altro, mentre ci viene mostrata una scenetta di
allenamento di Little Mac, con il suo allenatore Doc Louis a New York City, ci
verrà anche rilasciata una password per poter continuare in caso di spegnimento
della console.
Tra gli avversari troviamo anche le vecchie glorie delle
versioni arcade di Punch-Out!! e di Super Punch-Out!! ovvero il francese Glass
Joe, il turco Bald Bull, l’indiano Great Tiger, il russo Vodka Drunkenski,
rinominato Soda Popinski, nonché nuove glorie come Piston Honda, che prende
spunto da Piston Hurricane, Don Flamenco e King Hippo.
Ultimo avversario il velocissimo e fortissimo Mike Tyson, poi
sostituito, con lo scadere dei diritti per le versioni Virtual Console, nonché
per quella in omaggio e nascosta in Animal Crossing per Nintendo GameCube, con
l’originale avversario di Punch-Out!! arcade ovvero Mr. Dream.
Notizia che non tutti sanno è che la Nintendo aveva fabbricato
una cartuccia color oro di Punch-Out!!, la quale era stata messa in palio come
premio per il Nintendo Famicom Golf US che, però, non conteneva Mike Tyson come
avversario finale, facendo concludere la partita con la sconfitta di Super
Macho Man, e presentava dialoghi, più esilaranti tra un round ed un altro.
Dal punto di vista hardware, infine, il videogioco, per
porre su schermo personaggi così grandi, fa uso del chip, saldato sul circuito
stampato della cartuccia, MMC2 che permetteva una mappatura della memoria tale
da consentire effetti e sprites di gioco enormi!
In conclusione, per tutti gli amanti della boxe, dei
videogiochi sportivi, soprattutto di boxe e di retrogaming ad 8 bit, il titolo
è consigliatissimo.
Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, è stato un famosissimo attore, di origini napoletane, nato il 31 ottobre 1929, con il segno zodiacale dello Scorpione e deceduto, a Roma, il 27 giugno 2016.
Pur essendo noto, soprattutto, per i suoi films, ricchi di comicità ma anche di valori morali molto elevati, egli è stato anche un grande campione di nuoto, un pallanuotista, ed, addirittura, un cantante ed un musicista italiano.
Proprio su quest’ultimo aspetto, egli scrisse il testo per una canzone da lui stesso cantata che racchiudeva, secondo le dichiarazioni dello stesso Bud Spencer, tutta la sua filosofia di vita, ovvero il fregarsene di quelle situazioni negative, anche estreme, che potevano accadere nella vita di ognuno di noi, dando importanza, in primis, all’amore e trovando un proprio equilibrio durante l’arco della propria esistenza.
Al fine di rendere omaggio a tale modo di pensare, sicuramente alquanto realista, mi sento, anche per dare ulteriore onore a Bud Spencer, qui di recitarvela: