Secco adorava Spider-Man
In una tranquilla cittadina del sud Italia, viveva un ragazzino di nome Secco, un soprannome affettuoso dovuto alla sua corporatura esile. Secco aveva una passione sfrenata per i fumetti, in particolare per quelli di Spider-Man.
La sua cameretta era un vero e proprio santuario dedicato all'Uomo Ragno: poster alle pareti, action figure da collezione, e una pila di fumetti che cresceva sempre più. Secco conosceva a memoria le avventure di Peter Parker, le sue battaglie contro Goblin, Doc Ock, Venom e tutti gli altri nemici.
Per Secco, Spider-Man non era solo un personaggio dei fumetti, ma un vero e proprio eroe, un esempio da seguire. Ammirava la sua forza, la sua agilità, ma soprattutto il suo coraggio e il suo senso di responsabilità.
Secco sognava di poter essere come Spider-Man, di poter usare i suoi poteri per aiutare gli altri. Si immaginava volteggiare tra i palazzi della sua città, sventare crimini e salvare persone in pericolo.
Un giorno, mentre tornava a casa da scuola, Secco vide un gruppo di bulli che stavano infastidendo un bambino più piccolo. Senza pensarci due volte, Secco intervenne, cercando di difendere il bambino.
I bulli, però, erano più grandi e più forti di lui. Secco fu spinto a terra e picchiato. Ma non si arrese. Ricordando il coraggio di Spider-Man, si rialzò e affrontò di nuovo i bulli, cercando di distrarli e di guadagnare tempo.
Nel frattempo, una signora che aveva assistito alla scena chiamò la polizia. I bulli, vedendo arrivare le forze dell'ordine, scapparono via.
Secco, anche se un po' malconcio, era felice di aver fatto la cosa giusta. Aveva dimostrato di avere coraggio, proprio come il suo eroe Spider-Man.
Da quel giorno, Secco divenne ancora più popolare nella sua città. Tutti lo conoscevano come il ragazzo che aveva sfidato i bulli. E anche se non aveva superpoteri, Secco era diventato un vero e proprio eroe, proprio come Spider-Man.
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