

Tra le sue tante opere, in occasione del Natale, egli
scrisse la poesia che qui vi recito che, partendo dalla rappresentazione presepiale
cristiana, sottolinea come, l’essere umano, tenda sempre a compiere guerra
contro il suo prossimo.
Natale di Salvatore Quasimodo
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?
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